Benvenuti nel Blog di Claudio Martinotti Doria, blogger dal 1996


"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis

"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi

L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

Quello che avviene in Macedonia rivela un disegno strategico USA per penalizzare l'Europa assoggettandola ai propri presunti interessi



 
La gigantesca ambasciata USA a Skopje, capitale della Macedonia, recentemente ultimata e dotata di un organico di circa 400 persone
 
La lettura dell’articolo sottostante è caldamente consigliata a coloro che ancora credono che i fenomeni socio politici in corso nei vari paesi e le varie rivoluzioni colorate siano frutto di moto spontaneo delle masse o di significative minoranze sociali particolarmente evolute. Un paio di anni fa dopo il colpo di stato nazifascista oligarchico in Ucraina, spacciato per moto democratico popolare di piazza, la stessa leadership USA del dipartimento degli Esteri aveva ammesso che avevano investito 5 miliardi di dollari in quel paese europeo (ricordate che alcuni nostri parlamentari non sapevano neppure che fosse in Europa?) per sovvertire il precedente regime filorusso. Il canovaccio è sempre lo stesso da parecchi anni, strategia elaborata dall’entourage di George Soros e dai servizi americani, finanziando le ONG e le Fondazioni, i mass media ed i gruppi paramilitari, politici locali e unità di agenti infiltrati e consulenti militari, ecc.. Se in Macedonia, uno stato balcanico di piccole dimensioni con solo due milioni di abitanti, ma strategicamente importante per la sua collocazione geopolitica, gli USA hanno aperto una mega ambasciata con 400 dipendenti, che sia perché hanno pianificato qualcosa? Non è che per caso la popolazione sia semplicemente ritenuta alla pari di animali da allevamento ed ammaestrati? I media in tal caso servono esclusivamente per l’addestramento e l’addomesticamento delle masse tramite disinformazione e mistificazione preventivamente pianificata e mirata all’obiettivo, che è quello di sovvertire le condizioni politiche del paese per sostituire la classe politica con un’altra predisposta ad asservire gli interessi USA. Successivamente verranno collocate basi militari americane e si sosterrà l’economia locale con prestiti delle istituzioni finanziarie controllate dagli USA. Il gioco è sempre lo stesso con qualche variante in corso d’opera. Dovrebbe essere evidente a tutti se solo ci fossero ancora giornalisti degni di questo nome, ma ormai per scoprire queste tattiche collaudate occorre rivolgersi alla rete o a qualche libro inchiesta di qualche coraggioso autore disposto a rischiare in prima persona divenendo persona “non gradita” ai vari regimi elitari ormai totalmente nella sfera d’influenza americana, come i paesi Baltici, la Polonia, l’Ucraina, ecc.. Stanno predisponendosi a provocare un conflitto bellico in Europa, proprio come avvenne oltre settant’anni fa, perché è l’unico modo in cui gli USA possono ancora sostenere la loro economia ed il dollaro come moneta internazionale di riferimento, conservando non solo il loro potere nel mondo ma soprattutto il tenore di vita della loro classe dominante. Claudio



Segnali di pericolo: l'artificiosa rivoluzione macedone in corso


Skopje, in Macedonia, è in subbuglio, l’ultimo obiettivo della crisi e del cambio di regime creato in Europa.

People wave national flags during a protest in front of the Government building in Skopje, Macedonia.
© AP Photo/

Migliaia di persone sono scese per le strade in dissenso per la grazia del Presidente Gjorge Ivanov verso alcuni funzionari. Come abbiamo visto in Ucraina e altrove, il vecchio gioco della Guerra Fredda continua. Una nazione all'apice della crisi occidentale contro l'est che potrebbe presto combattere, non per la libertà, ma per diventare l'ennesima pedina di un gioco mortale. Il lettore più attento non sarà sorpreso dal trovare volti familiari nella folla in fermento che circonda un governo. I macedoni vengono trascinati in un vortice da cui non potranno mai uscire. Ecco un altro sguardo su come Stati Uniti e alleati hanno truccato la scacchiera.
"Il potere non è un mezzo, è un fine. Non instaurare una dittatura per salvaguardare la rivoluzione; ma fare la rivoluzione, per instaurare la dittatura". George Orwell
Trovare i loghi dell'Open Society Foundations di George Soros in Macedonia, e quello dell'USAID accanto non dovrebbe sorprendere chi studia il caos mondiale di questi giorni. Entrambe le entità collaborano offrendo borse di studio per acquistare una nuova legione di studenti "compiacenti" e futuri capi della Macedonia. Il piano per la società civile in Macedonia è la testimonianza di come il sistema di Soros e colleghi s'è attivato in tutte le repubbliche ex-sovietiche. Se l'Open Society Foundations di Soros non può essere accusata di corruzione palese, "comprare" l'amore della gente in queste nazioni certamente lo dimostrerebbe. Attraverso iniziative e partnership come quella della Youth Educational Forum (YEF), l'edificio politico di Soros in Macedonia si rispecchia in ciò che ho già indicato in Lettonia, Georgia e Libia.
E' dovuto alla manipolazione sociale se vediamo giovani sostenere l'ulteriore americanizzazione, quando decenni di UE e influenza occidentale non hanno portato nulla alla Macedonia. Il PIL del Paese rimane basso, uno dei più bassi dei Paesi in via di sviluppo in Europa e Asia. Ancora una volta, Soros e il dipartimento di Stato degli Stati Uniti sono immersi fino al collo nel controllo dei regimi. Il Presidente Gjorge Ivanov che guarda a Mosca è al centro dell'attuale caos in Macedonia, e agli alleati dell'UE travolti dal disastro dei rifugiati serve il momento opportuno per siglare il destino della Macedonia.
Macedonia, citta` di Skopje
© AP Photo/ Vangel Tanurovski

La lettera del 14 aprile delle 84 organizzazioni guidate dall'Open Society Foundation al Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, urla eversione nella mia mente. Ramadan Ramadani, membro del Consiglio dell'Open Society Foundation è in prima linea nel movimento, e l'elenco dei partner dell'organizzazione di Soros è ampio e radicato, così come in altri Paesi in crisi. I manifestanti davanti l'edificio del governo macedone sono in effetti istigati dai partner dei tentativi macedoni di Soros. L'elenco comprende; Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale — USAID, Missione UE in Macedonia, Direzione dello sviluppo e cooperazione — DSC, Fondazione dei Bambini Pestalozzi — Svizzera, Fondo per l'Istruzione dei Rom — Ungheria e Istituto per la politica europea di Berlino. Ancora una volta troviamo i cospiratori intrecciati con i beneficiari inconsapevoli della rete delle fondazioni di Soros. Grazie ai miliardi degli hedge funds, Soros ha creato tali reti per il cambio nelle "società aperte", con Soros azionista di maggioranza, e altri investitori e partner che si fanno carico del resto del finanziamento. L'organizzazione non fa mistero della "fase auto-sostenibile" che ogni piano deve raggiungere. E' interessante e un po' deprimente che il contingente in Macedonia dei tentativi di Soros-USAID abbia forse involontariamente rivelato altre operazioni. Forse a causa della barriera linguistica isolante dell'organizzazione? Comunque l'Open Society Foundation in Macedonia delinea chiaramente i settori d'influenza e sono; istruzione, informazione, sanità, media, riforma della pubblica amministrazione, legge, Programma Est-Est: Partnership Cross Border, programma della società civile e Programma Promozionale Regionale della Ricerca (RRPP).

Il miliardario (in dollari) di origini ungheresi e cittadinanza americana George Soros

Citando le pagine dei "media" delle fondazioni si riconoscono noti inquilini. L'obiettivo principale dell'aspetto mediatico si prefigge:
— di migliorare il dibattito informato su temi relativi all'UE e contribuire alla promozione dei valori dell'UE;
— garantire la copertura mediatica delle problematiche connesse all'adesione all'UE, elezioni, contenziosi sull'adesione con la Grecia e la NATO;
— monitorare e sostenere lo sviluppo del quadro giuridico e normativo adeguato ai media e monitorarne l'attuazione in conformità con gli standard internazionali, compreso il funzionamento degli organismi di regolamentazione competenti.
In conclusione, struttura, forza, sostegno e completezza dei fili delle ONG corporativo-governative sono tirati da dipartimento di Stato, ambasciata del Regno Unito, Soros e altri componenti, rendendo relativamente impotente qualsiasi vera forma di democrazia libera nella regione. Se la grazia o meno del Presidente Gjorge Ivanov ai funzionari elettorali indagati aggrada, è l'aspetto meno importante per i macedoni rispetto alla grande cospirazione per controllare i cittadini e la società. Le operazioni di Soros e dell'USAID, che operano sotto la copertura della filantropia e dell'altruismo, sono machiavelliche fino alle estreme conseguenze.
Come ho già mostrato in altri esempi, ONG ed egemonia degli Stati Uniti giocano molto sporco per dominare. Vorrei mettere in guardia il popolo della Macedonia almeno indagando sulle mie affermazioni.
Originariamente pubblicato sul sito katehon.com


L'èlite finanziaria mondiale sta accaparrandosi le fonti idriche e con la complicità politica impediscono ai singoli di rendersi autonomi



Lo avevo segnalato diverse volte già parecchi anni fa il rischio che le autorità non solo favorissero la privatizzazione dell’acqua ma che impedissero ai comuni cittadini di provvedere da se alle proprie esigenze idriche, in modo da renderli sempre più dipendenti e sottomessi agli oligopoli del settore


Fonte secondaria: La Leva di Archimede http://www.laleva.org/it

LE MEGA-BANCHE DI WALL STREET SI STANNO COMPRANDO L’ACQUA DEL MONDO

Di Jo-Shing Yang
Si sta accelerando una tendenza preoccupante: le banche di Wall Street e i multimiliardari dell’elite stanno acquistando l’acqua in tutto il mondo ad un ritmo senza precedenti.
Note mega-banche e colossi d’investimento come Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Citigroup, UBS, Deutsche Bank, Credit Suisse, Macquarie Bank, Barclays Bank, the Blackstone Group, Allianz, e HSBC Bank, tra le altre, stanno consolidando il loro controllo sull’acqua. Anche magnati come T. Boone Pickens, l’ex presidente George H.W. Bush e la sua famiglia, Li Ka-shing di Hong Kong, Manuel V. Pangilinan delle Filippine e altri stanno comprando migliaia di ettari di terreno con falde acquifere, laghi, diritti di sfruttamento, aziende di erogazione, azioni in compagnie di ingegneria e tecnologia dell’acqua.
Le seconda tendenza preoccupante è che, mentre i nuovi baroni stanno comprando l’acqua in tutto il mondo, i governi stanno rapidamente limitando la capacità dei cittadini di procurarsela autonomamente (come evidenziato dal noto caso di Gary Harrington, nell’Oregon, dove lo stato ha criminalizzato la raccolta dell’acqua piovana in tre laghetti situati sulla sua proprietà privata, accusandolo di 9 imputazioni e condannandolo a 30 giorni di prigione).
Mettiamo questa criminalizzazione in prospettiva:
Il miliardario T. Boone Pickens possiede più diritti di sfruttamento dell’acqua di qualsiasi altro individuo in America, potendo sfruttare circa 250 miliardi di litri l’anno. Ma l’ordinario cittadino Gary Harrington non può raccogliere l’acqua piovana sui suoi 68 ettari di terreno.
E’ uno strano Nuovo Ordine Mondiale quello in cui i multimiliardari e le banche possono possedere falde acquifere e laghi, ma i comuni cittadini non possono neanche raccogliere l’acqua piovana o la neve disciolta nei loro cortili dietro casa.
“L’acqua è il petrolio del 21° secolo.” Parola di Andrew Liveris, amministratore delegato dell’azienda chimica Dow.
[…] Solo negli USA, l’acqua è un’industria da 425 miliardi di dollari. Nella sua conferenza annuale sui “Cinque rischi principali”, la Goldman Sachs ha affermato che una scarsità d’acqua potrebbe essere, per l’umanità del 21° secolo, una minaccia più grave di quella di cibo e d’energia. Nel 2012 la Goldman Sachs ha comprato l’azienda Veolia, che eroga l’acqua a 3 milioni e mezzo di cittadini in Inghilterra sudorientale. Nel 2003, insieme al gruppo Blackstone e ad Apollo Management, aveva acquistato Ondeo Nalco, azienda leader nella depurazione dell’acqua, con 10.000 addetti in 130 paesi.
Nel 2008, sempre la Goldman Sachs ha investito, insieme ad altri fondi, 50 milioni di dollari nella China Water & Drinks, azienda leader tralaltro nella produzione e distribuzione di acqua in bottiglia in Cina. Poiché la Cina soffre di una delle peggiori carenze d’acqua in Asia, il suo settore delle acque in bottiglia è quello che sta crescendo più velocemente al mondo, e sta vedendo profitti enormi.
[…] Il maggiore economista di Citigroup, Willem Buitler, nel 2011 disse che “L’acqua diventerà il bene più importante, di gran lunga più del petrolio, del rame, delle risorse agricole e dei metalli preziosi.”
[…] Nello specifico, una delle opportunità lucrative è la fratturazione idraulica (fracking), in quanto genera una grandissima domanda d’acqua e servizi correlati. Ogni pozzo richiede dai 10 ai 20 milioni di litri d’acqua, l’80% della quale non può essere riutilizzata perché è 10 volte più salata dell’acqua di mare. Citigroup raccomanda ai proprietari di diritti di sfruttamento dell’acqua di venderla alle compagnie di fracking anziché agli agricoltori, perché l’acqua per il fracking può essere venduta ad un prezzo 60 volte più alto di quella per l’agricoltura.
[…] La famiglia Bush, nel 2005 e 2006, ha comprato 1.200 km quadrati di terreno alla frontiera tra Bolivia, Brasile e Paraguay. Il terreno si trova sulla falda acquifera più grande del mondo, dal volume di circa 40.000km cubi. Si stima che questa riserva sotterranea potrebbe rifornire il mondo intero d’acqua potabile per 200 anni.
[…] Sfortunatamente, la corsa alla privatizzazione dell’acqua è inarrestabile: molti stati hanno difficoltà finanziarie e non sono più in grado di mantenere e aggiornare le loro aziende di erogazione. Di fronte alle offerte di milioni di dollari da parte di Goldman Sachs, JPMorgan Chase, Citigroup, UBS, ecc., città e stati avranno molta difficoltà a rifiutare le privatizzazioni.
Le multinazionali e le banche di Wall Street avevano preparato e atteso questo momento da anni.
Fonte originale: Globalresearch

Strana coincidenza referendaria



La piattaforma petrolifera Vega, al largo di Pozzallo (Ragusa) 
Strana coincidenza referendaria

Di Claudio Martinotti Doria

Che non si raggiungesse il quorum al referendum sulle “trivelle” era prevedibile, considerando che tutto il sistema mediatico mainstream si era adeguato agli ordini di scuderia ed agli spin doctor ed i loro frame, per cui tutti i videodipendenti italici erano stati indottrinati a non recarsi alle urne, in quanto improvvisamente l’astensione era divenuto un valore ribadito ai più alti livelli istituzionali.
Ma un particolare mi ha colpito, ed è difficile considerarla una semplice coincidenza.
Mi riferisco alle percentuali dei votanti e di conseguenza degli astenuti, che guarda caso coincidono grossomodo coi risultati di una ricerca socio-antropologica culturale effettuata dal grande linguista Tullio De Mauro sulla grave ignoranza degli italiani (ricerca poi confermata da altri illustri studiosi), che personalmente cito spesso, perché ritengo sia un presupposto essenziale da tenere sempre presente quando si devono effettuare valutazioni, previsioni, prospettive, analisi dei comportamenti degli italiani, senza farsi illusioni.
De Mauro era pervenuto a diverse percentuali in base alla gravità dell’ignoranza riscontrata, che però per semplicità e senza distorcerne le conclusioni potremmo ridurle appunto a due.
La prima, frutto della sommatoria degli ignoranti gravi, medi e lievi, cioè persone che si informano esclusivamente attingendo alla televisione, non sanno capire concetti minimamente astratti, articolati e complessi e non leggono nulla oppure leggono solo riviste di gossip e sport, in particolare titoli sottotitoli e didascalie, ed hanno difficoltà a comunicare ed esprimere il proprio pensiero o non ne dispongono affatto ma ripetono pedissequamente quello inculcato alla massa, arriva pressappoco al 70 per cento, che potremmo definire “il gregge”.
La seconda percentuale è composta da coloro che non guardano la tv, si informano in internet e leggono parecchio, si documentano, incrociano i dati, si confrontano socialmente, più o meno impegnati in varie battaglie sui diritti, ambiente e cultura, ecc., sono scettici e diffidenti perché sono più o meno consapevoli della disinformazione e mistificazione mediatica, complessivamente rappresentano circa il 30 per cento della popolazione italiana.
Sarà probabilmente una coincidenza, del resto si sa che a volte i numeri e la numerologia si fanno beffe dell’umanità e delle loro effimere interpretazioni, ma in ogni caso è una circostanza significativa da non trascurare e che induce qualche dubbio e riflessione.
Certo è che la casta parassitaria politica ha ormai buon gioco nel continuare a dominare il gregge, essendo così numeroso ed addomesticato, rassegnato e stolido, che segue belando i “pastori” confidando nelle loro “promesse” mentre lo stanno conducendo al macello.

Parole, parole, parole .... per distrarvi ed ingannarvi mentre vi spogliano di tutto




Di Claudio Martinotti Doria


Quando ormai si è appurato, da tempo e con innumerevoli conferme, che l’attuale classe politica (ed anche quelle immediatamente precedenti), non è in grado neppure volendo di risolvere problemi ma semmai li aggrava, essendo perlopiù una classe parassitaria al servizio dell’alta finanza criminale, a che serve dedicarsi all’analisi o alla critica del singolo argomento e/o evento?
Ogni singolo argomento o apparente evento, è in realtà il frutto avvelenato della stessa politica che abbiamo ormai identificato come incapace e fasulla, composta da cialtroni, ciarlatani e farabutti, con qualche eccezione di individui dotati di qualche qualità che si trovano coinvolti per ambiguità (speriamo momentanea, almeno finché non ci prenderanno gusto), e quindi che senso ha attendersi prima o poi qualcosa di positivo da costoro?
Significherebbe solo farsi delle illusioni, porsi delle aspettative ingenue che faranno il loro gioco attendista, di temporeggiamento ingannevole, per smorzare sempre più ogni istanza sociale di maggiore giustizia, equità e cambiamento. 
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Non cambieranno mai, perché per farlo dovrebbero rinunciare al loro egoismo, ai loro privilegi, alle loro prebende, perché mai dovrebbero farlo?
Intanto lo sanno che la gente, una minoranza maggiormente consapevole e responsabile, perché la maggioranza è silente, rassegnata, ignorante ed addomesticata, tuttalpiù protesterà per qualche tempo e poi alla lunga si ammorbidirà, finendo per credere a qualche ennesima promessa, spacciata per essere quasi attuata, o anche fosse attuata, sarebbe solo un bluff, un atto mediatico cui hanno già posto in essere le contromisure per riprendere rapidamente quanto era già nella loro disponibilità, come il solito trucchetto di simulare di abbassare le tasse per poi aumentarle diversamente da prima ed in maniera più occulta e subdola, con qualche acrobazia giuridico burocratica.
Quindi a che serve leggere i giornali ed ascoltare i telegiornali ed i talk show? A rimbambirsi sempre più? A perpetuare l’inganno? Se spegneste del tutto la televisione e faceste fallire tutti i giornali cartacei, vivreste meglio, vi disintossichereste psicologicamente ottenendo almeno il risultato, per quanto modesto, di lasciare senza lavoro una parte dei parassiti che assillano, deprimono e depauperano questo paese.
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La priorità di questo paese è l’assoluta assenza di equità nella distribuzione della ricchezza, ed anticipo subito i libertari, verso i quali ho molto rispetto, non esistendo alcun “libero mercato”, ogni distribuzione di ricchezza non segue affatto le leggi naturali del commercio e delle interazioni umane, ma sono da sempre, e negli ultimi decenni più che mai, condizionate da ingerenze (interferenze) politiche e pressioni finanziarie. In poche parole: si è sempre giocato sporco, barando a più non posso, con la collusione di molti, ai vari livelli istituzionali, in cambio a volte della partecipazione al banchetto, anche solo di qualche briciola o elemosina, ai bassi livelli gerarchici, perché agli alti livelli i premi sono stati molto ricchi e generosi (con i soldi degli altri è facile esserlo).
Pensate ad esempio agli stipendi e successive pensione erogate ai dirigenti di stato e regioni ed ai loro valletti in confronto a quelli dei sindacalisti locali e settoriali, che sono stati premiati per essersi lasciati corrompere moralmente, partecipando al gioco delle parti simulando di opporsi ai giochi di potere, per poi farvi parte dietro le quinte. I primi vivono da nababbi, i secondi sopravvivono.
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Non sto a riproporvi i dati, anche se i numeri rivelano molto più delle parole, chi vuole si documenti, ma credetemi se vi dico, senza rivelare nulla di nuovo, che il problema del deficit dell’INPS e della imminente difficoltà a garantire ancora a lungo il pagamento delle pensioni, è dovuto prevalentemente agli statali, cioè al settore pubblico, e cioè all’assoluta mancanza di perequazione distributiva in base a meriti ed effettive contribuzioni effettuate.
Vi sono disparità di trattamento, disvalori, abusi, ecc., talmente gravi da essere mostruosi, inconcepibili ed imperdonabili ad una interpretazione attualizzata, alla luce della crisi in corso ormai da otto anni e della povertà in aumento esponenziale nel nostro paese, che assilla ormai una decina di milioni di persone.
Disparità che arrivano anche ad un rapporto di 1 a 20.
Può sembrare paradossale quanto riporto, ma pensateci seriamente, perché è fondato. In base alle circostanze della vita, ci sono e ci saranno persone che hanno versato 20 di contributi e riceveranno 1, mentre ce ne sono altre che hanno versato 1 ed hanno ricevuto o riceveranno 20 nel corso della loro intera esistenza. Vi sembra inverosimile? Pensate allora ad uno/a statale andato/a in pensione con meno di 40 anni anagrafici e con contributi perlopiù fittizi e che la percepirà per 40 anni ed un pensionato/a “Fornero” che andrà in pensione a 68 anni (perché questa sarà presto il limite medio) con contributi sempre più gravosi e che percepirà meno della metà dell’importo dello statale per un numero di anni che sarà un quarto (una decina), che gli vada bene, glielo auguro, ma lo stress accumulato non gioverà, e la vita media non aumenta affatto come ci vogliono far credere. E’ l’ennesima frode ordita contro il popolino addomesticato.
Risultati immagini per statali scansafatiche
Chi ha consentito una situazione del genere, forse non ne era del tutto consapevole, ma ora lo dovrebbero essere tutti, nessuno escluso, e perseverare in un obbrobrio del genere è semplicemente criminale.
Non è questione solo di mettere ordine nei conti, ma di ripristinare un minimo di correttezza e dignità economico sociale.
Finché con l’alibi dei diritti acquisiti si continuerà a difendere gli statali, perché costituiscono il bacino elettorale della classe politica governativa,  non ci potrà mai essere alcuna riforma seria ed equa, ma solo ritocchi farlocchi, fumo negli occhi, perpetuazione dell’inganno.
Persino parlarne, come sto facendo, è tempo perso, non si perverrà mai alle necessarie riforme con le procedure pseudo-democratiche istituzionali, ma solo con un atto di forza o in seguito ad un collasso sistemico, cioè un trauma di dimensioni e ripercussioni talmente gravi che costringa ad intervenire drasticamente.
Per capirci senza equivoci, dovrà avvenire qualcosa di analogo a quanto sta avvenendo in Grecia, che è un paese “cavia” sul quale “i padroni del vapore” stanno sperimentando da alcuni anni, il quale “tecnicamente” sarebbe già fallito da anni, lo si tiene in vita come si farebbe con un drogato, con ulteriori prestiti, ma costringendolo ad interventi impopolari, eseguiti paradossalmente proprio da gruppi politici che hanno sempre predicato il contrario. 
Risultati immagini per crisi sociale in Grecia
Mi riferisco ad esempio alla riforma previdenziale che stanno elaborando e pianificando in Grecia da alcuni mesi, di livellare tutte le erogazioni pensionistiche a circa il 60 per cento del reddito medio del paese. Per capirci ancora meglio, sarebbe come se in Italia stabilissero di dare a tutti i pensionati italiani, senza distinzione, un massimo di 800 euro al mese, indipendentemente da quanto hanno versato come contribuzione e per quanti anni e se fossero dirigenti o braccianti agricoli.
Lo dovranno fare perché altrimenti non ci saranno risorse per pagare le attuali pensioni e quelle future.
Avverrà prima o poi anche in Italia, ma occorrerà prima che accada qualcosa di grave, traumatico, che giustifichi la classe politica ad intervenire, una legittimazione dall’alto, per cause di forza maggiore.
Preparatevi, oppure continuate ad illudervi ed ascoltare i vari sofisti al potere e nei media, che hanno tutto l’interesse a mentire, sempre e comunque.
Vi daranno da bere un infuso di cicuta e vi diranno che è un the esotico, una rarità di cui solo noi potremo beneficiare.